Un passo avanti molto significato è stato fatto a Santa Teresa di Riva: la realizzazione di una rampa per persone diversamente abili che consente di accedere al municipio anche a chi, purtroppo, non ha la possibilità di utilizzare le proprie gambe. Dopo quasi 30 anni l’accesso al comune per chi ha difficoltà motorie è possibile, come è giusto che sia, dall’ingresso principale e non più esclusivamente dal parcheggio retrostante.
L’amministrazione della cittadina jonica, guidata dal sindaco Danilo Lo Giudice, negli ultimi anni ha concentrato la sua attenzione ai soggetti meno fortunati cercando di abbattere gradatamente le barriere architettoniche poste in tutto il territorio urbano.
Piazza V Reggimento Aosta, due anni addietro, è già stata oggetto di interventi di riqualificazione con l’aggiunta di due rampe: una lato via Regina Margherita e l’altra lato lungomare. Adesso la nuova via di accesso al palazzo comunale, progettata e diretta dall’ing. Onofrio Crisafulli, che si integra bene con quello che è il design della piazza è realtà. All’inizio della rampa è stata anche installata la segnaletica per i non vedenti. Per la realizzazione della via di accesso l’esecutivo municipale ha stanziato circa 39mila euro.
“Un’altra piccola grande opera – spiega il sindaco Lo Giudice – per la nostra comunità, che si inserisce in un piano più ampio di interventi realizzati in questi anni con l’obiettivo di eliminare le barriere architettoniche. Grazie a questo intervento, con grande facilità anche il municipio sarà accessibile per disabili e carrozzine, così come avvenuto in passato per tutto il lungomare, per la zona centrale della nazionale, per la piazza municipio e per tutte le opere pubbliche in corso di realizzazione. Si tratta di un obiettivo primario della nostra azione amministrativa, che stiamo concretizzando e che completeremo con un ulteriore investimento di 100 mila euro per ulteriori interventi da realizzare lungo la via principale della nostra comunità. Favorire la mobilità per tutti è un segno di civiltà oltre ad essere un dovere morale e civile”.
Fonte: Gazzetta jonica